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SENSORI sessanta fotografi rappresentano i cinque Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo

 

SENSORI  sessanta fotografi rappresentano i cinque Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo

DVD, copertina cartonata pieghevole (14×14). A cura  Marcello Sparaventi e la collaborazione di Claudio Cesarini. Riprese video: Gianluca Vincenzetti, Fabio Carbonari. Montaggio: Gianluca Vincenzetti. Musiche originali: Divinorium e Matteo Letizi.

OmniacomunicazioneEditore, 2011.

Una selezione ragionata delle oltre 10.000 fotografie scattate dai sessanta fotografi che hanno partecipato alla 6° edizione del “Corso di fotografia a Colbordolo” nato nel 2005 e organizzato da “Centrale Fotografia” di Fano. Le immagini raccolte nel  DVD “non hanno la pretesa di insegnare ma di far riflettere tutti sulle bellezze delle nostre terre, l’entroterra pesarese, consapevoli che le azioni di tutela” sono più che mai urgenti per difendere il paesaggio dai rischi connessi ad un sviluppo poco rispettoso della memoria dei luoghi.

Massimo Conti

IL TONO PIÙ ALTO omaggio a Giuseppe Cavalli, cinquant’anni dopo la sua scomparsa

                                                           IL TONO PIÙ ALTO

                      Omaggio a Giuseppe Cavalli, cinquant’anni dopo la sua scomparsa

Pagg. 34, 16 foto in B/N. Copertina morbida (18×18). A cura  di Daniele Cavalli e Marcello Sparaventi.

Note critiche di Cesare Colombo. Contributo di Mina e Daniele Cavalli.

  OmniacomunicazioneEditore, 2011.

Il piccolo libro, come recita il titolo, è un omaggio al grande fotografo Giuseppe Cavalli, uno dei fondatori del circolo fotografico “La bussola”.  La serie delle 12  immagini pubblicate, tutte contrassegnate dal loro numero di codice archivio, realizzate da Cavalli dal 1945 al 1961, sono corredate da approfondite schede critiche di Cesare Colombo. In apertura del catalogo “Il senso di un archivio dedicato alla fotografia” di Marcello Sparaventi ricorda la genesi che ha portato alla realizzazione dell’evento che ha voluto ricordare l’esordio nelle Marche del  grande fotografo che nel 1959 partecipò ad  una piccola mostra allestita a Pesaro, la città che  a cinquant’anni dalla sua scomparsa gli rende omaggio.

Massimo Conti

Il tono più alto. Omaggio a Giuseppe Cavalli, a cinquant’anni dalla sua scomparsa

Pesaro 29 ottobre 2011, Sala del Novecento dei Musei Civici

 

I curatori dell’evento, Marcello Sparaventi e Daniele Cavalli

 

Lo storico della fotografia Cesare Colombo, autore delle schede del catalogo

 

 

 

Sabato 29 ottobre 2011 nella sala del ‘900 dei Musei Civici un appuntamento per ricordare Giuseppe Cavalli, fotografo – marchigiano d’adozione – e divulgatore del linguaggio fotografico tra i più influenti del secolo scorso. L’omaggio viene celebrato a 50 anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Senigallia il 25 ottobre 1961.

Sabato 29 ottobre alle 17, nella Sala del ‘900 dei Musei Civici di Pesaro si terrà un evento dedicato alla fotografia d’autore per rendere omaggio a Giuseppe Cavalli, fotografo, intellettuale e divulgatore del linguaggio fotografico tra i più influenti del secolo scorso. Cavalli viene ricordato cinquant’anni dopo la sua scomparsa che avvenne a Senigallia il 25 ottobre del 1961.

L’incontro è anche l’occasione per presentare il catalogo – ‘Il tono più alto. Omaggio a Giuseppe Cavalli, a cinquant’anni dalla sua scomparsa’ – che contiene alcune tra le più significative immagini in bianco e nero di Cavalli. Nato a Lucera il 29 novembre 1904 ma marchigiano d’adozione dal 1938, è stato fondatore e animatore del gruppo Misa di Senigallia, fucina della grande tradizione fotografica di quella città – un nome per tutti Mario Giacomelli -, e del circolo fotografico di Milano ‘La bussola’ di cui scrive il manifesto programmatico (“Noi crediamo alla fotografia come arte..”). Viene riconosciuto come un maestro della fotografia d’arte per i suoi inconfondibili toni delicati e le composizioni rigorose.

L’appuntamento del 29 ottobre avverrà alla presenza di Gloriana Gambini, assessore alla cultura del Comune di Pesaro, e prevede un intervento e un audiovisivo “Cavalli: il suo tempo, la sua eredità”,  di Cesare Colombo, critico e storico della fotografia autore delle schede del catalogo, e la partecipazione di Daniele Cavalli, figlio dell’artista e responsabile dell’archivio “Giuseppe Cavalli” di Roma, di Riccardo Gambelli, uno dei fotografi dello storico gruppo Misa, e di Lidia Ferroni moglie di Ferruccio Ferroni anche lui allievo di Cavalli e socio fondatore del gurppo Misa. L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale “Centrale Fotografia” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro ed è curata da Marcello Sparaventi e Daniele Cavalli,  con il contributo speciale di General Tempering Pesaro, Omnia Comunicazione Editore Fano e Stamperia Digitale Benelli Pesaro.

La storia di questo evento ha radici lontane. Nel 2009 nasce al ‘Caffè Centrale’ di Fano l’associazione culturale ‘Centrale Fotografia’ che inaugura la prima edizione della rassegna omonima con la storia della “scuola fotografica marchigiana”. Uno degli appuntamenti in programma vede protagonista proprio Giuseppe Cavalli che nel 1938, di passaggio a Senigallia, rimane talmente colpito dalla bellezza dei luoghi e dall’amabilità dei suoi abitanti da decidere di rimanere a vivere in questa città. Da Senigallia a Pesaro. Nell’agosto del 1959, due anni prima della sua morte, Cavalli espone a Pesaro, in una sala dell’hotel Cruiser, 34 fotografie tutte scattate in quell’anno, accompagnate da un testo critico del pittore Nino Caffè; una delle immagini – Vela marchigiana – compare anche nel catalogo presentato il 29 ottobre. Sempre nel 1959, esce a Milano da Schwarz Editore ‘Nuova Fotografia Italiana’, un’importante antologia critica dedicata alla fotografia, firmata da Giuseppe Turroni e in cui Cavalli viene considerato uno degli esponenti più influenti nella cultura e diffusione della fotografia italiana.

L’evento ai Musei Civici di Pesaro dedicato a Giuseppe Cavalli, vuole colmare una lacuna e rappresentare il punto di partenza per la riscoperta di un grande intellettuale e artista che ha amato profondamente le Marche e senza il quale, forse, la fotografia italiana non avrebbe raggiunto i risultati che per qualche decennio l’hanno resa famosa in Europa.

Il catalogo è realizzato da OMNIA Comunicazione Editore con il contributo della General Tempering Pesaro.

Organizzatore Associazione Culturale ‘Centrale Fotografia’ in collaborazione con Comune di Pesaro Assessorato alla Cultura, con il contributo di Omnia Comunicazione Editore Fano e Stamperia Digitale Benelli Pesaro, con il contributo speciale di General Tempering Pesaro

Luogo:Musei Civici, Pesaro

Data Inizio Evento: 29-10-11 ore 17

ingresso gratuito

Informazioni: tel 347 2974406

www.centralefotografia.com

Info Disabili: accesso disabili

 

Giuseppe Cavalli –  Lucera, 29 novembre 1904 – Senigallia, 25 ottobre 1961

Tre strade per la fotografia (anteprima nazionale)

 

Giovedì 20 ottobre ore 21.15

Sala Verdi del Teatro della Fortuna

Piazza XX Settembre, Fano

 

Presentazione del libro di

Luca Panaro

Tre strade per la fotografia

(APM Edizioni)

Intervengono

Ludovico Pratesi (Direttore Artistico Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro)

Lucia Miodini (docente di Storia della fotografia, ISIA di Urbino)

Luca Panaro (autore)

Franco Mancinelli (Assessore alla Cultura, Comune di Fano)

Marcello Sparaventi (Presidente di Centrale Fotografia)

 

In uscita in questi giorni nelle librerie, il libro di Luca Panaro Tre strade per la fotografia, APM Edizioni, sarà presentato al pubblico in una serie di incontri, nei quali l’autore dialogherà con curatori e esperti di fotografia di diverse città italiane. Il primo incontro si terrà giovedì 20 ottobre alle 21.15 presso la Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano, in collaborazione con l’associazione culturale Centrale Fotografia, che organizza la rassegna annuale di eventi sulla fotografia e l’arte contemporanea, giunta alla terza edizione e di cui Panaro ha curato le ultime due.

Dialogheranno con l’autore Ludovico Pratesi, Direttore Artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e Lucia Miodini, docente di storia della fotografia all’ISIA di Urbino. Interverranno Franco Mancinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Fano e Marcello Sparaventi, Presidente di Centrale Fotografia.

 

In questo saggio Luca Panaro individua, fra le molte strade percorse dalla fotografia contemporanea,  quelle che meglio si fanno interpreti del nostro tempo: l’«archivio» inteso come “forma simbolica” e come luogo da cui prelevare fotografie preesistenti depositarie di significati ancora da scoprire (Andy Warhol, Gerhard Richter, Franco Vaccari); la «realtà» come spettacolo quotidiano che si svolge all’interno delle quattro mura domestiche come nei reality televisivi (Larry Clarke, Nan Goldin, Sophie Calle); la «finzione» come documentazione di mondi fittizi che soltanto il mezzo fotografico può trasformare in future verità (James Casebere, Thomas Demand, Luigi Ghirri).

Le tre strade per la fotografia che Panaro suggerisce nei capitoli del libro si possono estendere ad altre espressioni artistiche, come la video-arte, il cinema sperimentale, o i cosiddetti new media.

 

1. L‘archivio come forma simbolica

Panaro parla dell’archivio come “forma simbolica” di un’epoca passata, ma che in un certo senso stiamo in parte ancora vivendo. Oggi migliaia di artisti in tutto il mondo prelevano fotografie e video e le riutilizzano per dare vita a nuove opere d’arte. L’autore rintraccia l’origine di questo fenomeno indicando quali artisti nel secolo scorso hanno introdotto il prelievo di un oggetto oppure di un’immagine come atteggiamento artistico. Spiegando in che modo questo possa essere l’elemento che accomuna cento anni di storia dell’arte, dalle avanguardie d’inizio Novecento fino all’epoca attuale.

2. La realtà come spettacolo quotidiano

Parlare di realtà a proposito della fotografia può sembrare banale, vista la specificità del mezzo a cui ci riferiamo e la sua apparente vicinanza al vero, risulta pertanto necessario individuare una sottocategoria per proporre una discussione seria sull’argomento. In questo caso l’interesse di Panaro è caduto sulla spettacolarizzazione della vita quotidiana che ormai da tempo contraddistingue la nostra società, ma nello specifico su quegli artisti che hanno rivolto l’obiettivo su loro stessi e sulla piccola comunità d’individui a cui appartengono, in una visione intima e condivisa. Ma si tratta di una realtà però che da un momento all’altro può trasformarsi in spettacolo, a prescindere dal grado di consapevolezza dei partecipanti.

3. La finzione come futura verità

La fotografia ha sempre mentito e sempre lo farà. Ancora oggi però ci stupiamo quando questo accade, nonostante l’affermarsi delle tecnologie di matrice informatica lascerebbe pensare il contrario. Ma in che modo l’immagine mente? Ci sono tante occasioni per fingere utilizzando la fotografia. Evitando di parlare di alcuni autori della cosiddetta staged photography, uno dei generi più fortunati della scena artistica statunitense degli ultimi decenni, Panaro ha trovato invece più interessante approfondire la conoscenza di quegli autori che hanno rivolto una particolare attenzione alla ricostruzione di ambienti architettonici. Situazioni che possiamo già considerare finzione prima ancora di essere trasformate in fotografia, ma che necessitano di quest’ultimo passaggio per mutare una momentanea bugia in futura verità.

 

CENNI BIOGRAFICI

Luca Panaro è nato a Firenze nel 1975. Laureato in Arte al DAMS dell’Università di Bologna, dal 2007 insegna al Biennio specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 2005 collabora con il Laboratorio Arti e Comunicazione Visiva del Politecnico di Milano, sede di Piacenza. Dal 2010 è direttore artistico della rassegna “Centrale Fotografia”, Fano. Ha pubblicato il libro L’occultamento dell’autore (APM, 2007). Tra le sue opere più recenti: Realtà e finzione nell’arte contemporanea in Aa. Vv., XXI Secolo – Gli spazi e le arti (vol. 4, Enciclopedia Treccani, Roma 2010) e Community. La ritualità collettiva prima e dopo il web (Electa-Mondadori, Milano 2010). Ha curato volumi monografici di Olivo Barbieri, Mario Cresci, Bruno Munari e Franco Vaccari. Attualmente scrive su «Arskey» e «Flash Art».

 

APM Edizioni

Tre strade per la fotografia di Luca Panaro, si inserisce nell’interessante proposta editoriale della casa editrice APM. Un nome che ha le sue radici nella storia della città di Carpi (MO), l’acronimo di Aldo Pio Manuzio, tutore e stampatore del principe di Carpi Alberto III Pio (XV secolo) e ritenuto il primo editore in senso moderno. APM ha infatti un’eredità storica lunga secoli e la sua storia si snoda attraverso i fatti del passato della città carpigiana. Oggi si propone oggi al pubblico con un’offerta editoriale specializzata in volumi su arti visive, fotografia, architettura, illustrazione, cataloghi di mostre e pubblicazioni d’arte di pregio. Tra le recenti pubblicazioni: Mario Cresci. Dentro le cose, Olivo Barbieri. Selected works 1978-2010, Fantasia esatta. I colori della luce di Bruno Munari.

 

 

ANTROPOLOGIA DELLO SGUARDO – catalogo della terza edizione della rassegna di “Centrale Fotografia” a Fano

ANTROPOLOGIA DELLO SGUARDO

 

Pagg. 24, 18 foto a colori e in B/N. Copertina morbida (16×16). A cura  di Luca Panaro e Marcello Sparaventi.

OmniacomunicazioneEditore, 2011.

Catalogo della 3° rassegna del 2011 dedicata alla fotografia e all’arte contemporanea organizzata a Fano nel giugno del 2011 da Centrale Fotografia. L’opuscolo contiene due brevissime biografie di altrettanti ospiti d’onore della rassegna, Mario Cresci e Paola Di Bello,  e alcune loro foto. Il critico Luca Panaro, direttore artistico del festival, presenta gli artisti protagonisti della mostra “Sulla fotografia”, uno degli eventi della rassegna: David Tranchina, Marco Rambaldi, Fabrizio Bellomo, Diego Zuelli e  Tiziano Doria.  Un assaggio di  come i giovani fotografi stiano affrontando la contemporaneità; “un piccolo viaggio attraverso gli aspetti più salienti del linguaggio fotografico, fra ambiguità e interazione, memoria e potenzialità offerte dalle nuove tecnologie”.

Massimo Conti