LUCA PANARO

Luca Panaro è critico d’arte, curatore e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Si interessa di fotografia, video e new media, scrive regolarmente su “Arskey” e “Flash Art” ed è autore dei saggi L’occultamento dell’autore (APM 2007), Realtà e finzione nell’arte contemporanea (in XXI Secolo – Gli spazi e le arti, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani 2010) e Tre strade per la fotografia (APM 2011). Ha tenuto conferenze presso prestigiose istituzioni, tra cui il Musée de l’Elysée di Losanna e il Castello Sforzesco di Milano. Ha curato mostre personali di Olivo Barbieri, Mario Cresci, Robert Gligorov, Bruno Munari, Sandy Skoglund, Franco Vaccari, così come varie mostre collettive, tra cui Rereading the Image (Biennale di Praga 2009), City Limits (Expo Shanghai 2010) e Community (con Alberto Fiz, Museo delle Arti di Catanzaro 2010). Nato a Firenze nel 1975, vive vicino a Modena.

Teatrodelleisole

La compagnia TEATRODELLEISOLE nasce nel 2008 dall’esperienza decennale dell’Associazione Culturale Vissidarte. Dall’inizio della sua attività, nel 1997, ha affiancato ad una ricca produzione teatrale un lavoro di studio e formazione, organizzando corsi di tecnica teatrale, di lettura ad alta voce e di recitazione.
Il percorso culturale della compagnia ha abbracciato le più svariate forme di espressione teatrale, dal teatro danza a quello contemporaneo, passando per i classici ed il teatro ragazzi. A quest’ultimo si è dedicata in modo costante negli ultimi anni con importanti produzioni.
Da qualche anno la compagnia affianca all’attività teatrale un lavoro di produzione e animazione video .

Marcello Sparaventi

Marcello Sparaventi fotografato da Roberto D’Errico

 

Marcello Sparaventi è nato a Colbordolo nella provincia di Pesaro-Urbino e vive a Fano dal 1996.

Operatore sanitario, scopre la fotografia nel 1993 a Malindi in Kenya. Autodidatta, acquisisce col tempo una buona propensione al linguaggio visivo e alla fotografia, ha collaborato con enti ed istituzioni per la realizzazione di progetti sociali e di valorizzazione dei luoghi, attività culturali e mostre. In particolare, si è occupato di fotografia del territorio e di ricerca.
Nel 2007 inizia il suo percorso organizzativo, con la collaborazione dei Musei Civici e della Biblioteca Federiciana di Fano realizza delle mostre personali dedicate a: Sandro Genovali, Ando Gilardi e Ferruccio Ferroni.

Da diciotto anni cura i progetti didattici sulla fotografia e il territorio, che sono identificati nel progetto “Scuola di paesaggio – Roberto Signorini”.

La rassegna “Centrale Festival” è giunta alla quindicesima edizione nel 2023 e si sdoppierà con “Milano Centrale Festival” dal 6 al 8 ottobre. Nei primi dieci anni sono passati a Fano artisti di rilievo internazionale come: Franco Vaccari, Olivo Barbieri, Mario Cresci, Paolo Di Bello, Paolo Ventura, Adrian Paci, Robert Gligorov e tanti altri; la rassegna fanese è riuscita negli ultimi anni a rinnovare la fotografia marchigiana e dal 2019 realizza ogni anno una call per gli under trenta.

Dal 2007 in collaborazione con l’archivio Ferruccio Ferroni di Senigallia, è impegnato nella valorizzazione dell’opera di Ferruccio Ferroni (1920, Mercatello sul Metauro – Senigallia, 2007), di cui ha pubblicato nel 2014 a Potenza Picena “Nel silenzio Ferroni a Colori”, e sempre nel 2014 a Terlizzi in provincia di Bari “Spirito e Materia”.

Sulle sue attività ha scritto e pubblicato innumerevoli cataloghi e testi:
nel 2004 ha realizzato le immagini per il libro RESTAURI A FANO 2000-2003 di Giampiero Cuppini, edito da Marsilio editore, Venezia; nel 2005 ha realizzato le immagini per il catalogo della mostra a Pesaro, Centro Arti Visive Pescheria e al Museo Civico con le opere di Antonella Ravagli e i testi del professor Giancarlo Boiani, edito da Omnia Comunicazione Editore; nel 2005 realizza le immagini fotografiche per il libro Elso Sora ceramista pittore con i testi di Maria Grazia Callegari; nel 2008 ha realizzato le immagini fotografiche per il catalogo della mostra LA TERRA DI AGRA’ percorso, mostra personale di Natale Patrizi con i testi di Cristina Petrelli; nel 2011 ha realizzato le immagini fotografiche per il libro, MAGNIFICA CERAMICA DA UNA COLLEZIONE PRIVATA. MAIOLICHE RINASCIMENTALI E CERAMICHE CLASSICHE Claudio Paolinelli e Claudia Cardinali, con la presentazione di Timothy Wilson e Jean-Jacques Maffre, edito da Metauro Edizioni; nel 2013 ha realizzato le immagini fotografiche per il volume della Fondazione Meuccia Severi. Opere pittoriche, grafiche e scultoree; nel 2013 ha curato il libro MEMORIA RESISTENTE La storia sociale del borgo di Metaurilia dagli album di famiglia 1934-1970 con il circolo Albatros 87 e Omnia Comunicazione; nel 2017 con altri soci di Centrale Fotografia ha realizzato immagini fotografiche per il catalogo della mostra MALI MINORI con le opere di Luigi Belli e Guido Scarabottolo alla Chiesa di San Pietro in Valle di Fano; nel 2019 realizza con altri soci di Centrale Fotografia le immagini fotografiche per realizzare il libro IL GESTO NASCOSTO Il restauro dell’Annunciazione di Guido Reni a cura del Lions Club di Fano; nel 2018 ha pubblicato con Luca Panaro il libro “Centrale. La fotografia di ricerca in Italia” edito da Quinlan; un libro che riunisce ventitré artisti invitati, nell’ultimo decennio, a fare il punto sulla ricerca fotografica italiana, dai precursori del passato, via via fino ai nostri giorni attraverso gli autori che hanno indagato la sperimentazione sul linguaggio fotografico nel nostro Paese: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Fabrizio Bellomo, Botto e Bruno, Giuseppe Cavalli, Daniela Comani, Matteo Cremonesi, Mario Cresci, Luigi Crocenzi, Cuoghi Corsello, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Andrea Galvani, Mario Giacomelli, Robert Gligorov, Adrian Paci, Fabio Sandri, Alessandra Spranzi, Davide Tranchina, Franco Vaccari, Paolo Ventura.

Dal 2015 su incarico del Comune di Fano e dell’Ente Carnevalesca di Fano “Centrale Fotografia” è l’organizzatrice del “Concorso Fotografico Nazionale del Carnevale di Fano / Riti, costumi e immaginario” dove sono stati coinvolti come presidenti di giuria e protagonisti di laboratori fotografici al Carnevale di Fano, i principali maestri del fotogiornalismo italiano: Tano D’Amico, Uliano Lucas, Gianni Berengo Garbin, Isabella Balena, Ivo Saglietti.

Nel 2015, Sparaventi ha ideato con il fotografo Paolo Talevi la rassegna espositiva “MemoFotografia” dedicata all’evoluzione storica della tecnica fotografica e al linguaggio dei fotografi fin dagli esordi; l’evento è giunto alla sesta edizione e nel 2018 si è svolta una lezione magistrale di Italo Zannier, pioniere degli studi storici sulla fotografia in Italia. Tutto il materiale storico (fotocamere, libri, riviste e foto) è attualmente raccolto presso la Biblioteca Storica Federiciana di Fano, dove si trova anche un archivio di ricerca e documentazione sulla fotografia a cura di Centrale Fotografia.

Nel 2019 si svolto a Fano per la prima volta un “Censimento delle raccolte fotografiche in Italia”, un progetto del Mibac e del centro Camera di Torino in collaborazione dell’associazione Centrale Fotografia e della Biblioteca Federiciana di Fano, con gli interventi di Francesca Fabiani ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e Barbara Bergaglio di Camera – Centro Italiano per la Fotografia; per l’occasione è stato ricordato a Fano il fotografo Gaetano Baviera (Porto San Giorgio, 1860 – Fano, 1919) a cento anni dalla morte, attraverso la realizzazione di una mostra permanente in collaborazione con la Biblioteca Federiciana, ed è stata anche intitolata una strada a suo nome su iniziativa di Marcello Sparaventi.

Sparaventi è anche ideatore di due laboratori di cultura fotografica in Italia, uno che opera in Emilia Romagna “OFMER / Osservatorio di Fotografia tra Marche ed Emilia Romagna” alla Galleria Santa Croce di Cattolica, dove vengono esposti autori che fanno ricerca nelle due regioni, ed un altro in Puglia a Lucera in Provincia di Foggia, “Dalla Puglia alle Marche / Osservatorio fotografico ispirato agli artisti e fotografi Giuseppe ed Emanuele Cavalli” con progetti dedicati alla cultura fotografica; di cui si segnala la pubblicazione “Cavalli, Giacomelli, Ferroni, Gambelli a Lucera. I fotografi marchigiani in Puglia”, a cura di Giuseppe Trincucci e Marcello Sparaventi, libro edito da Quaderni di Palazzo D’Auria Secondo, Lucera 2016.

Attualmente Sparaventi è dal 2009 presidente dell’associazione culturale CENTRALE FOTOGRAFIA che ha ideato personalmente, nata al Caffè Centrale di Fano nel 2009; è curatore dell’evento annuale CENTRALE FESTIVAL alla Rocca Malatestiana di Fano in collaborazione con il critico d’arte Luca Panaro, docente di fotografia contemporanea all’Accademia di Brera a Milano.

Al Cinema Masetti di Fano nel 2022, Sparaventi ha organizzato le proiezione in anteprima regionale dei documentari “Infinito. L’universo di Luigi Ghirri”, un’opera diretta dal regista bolognese Matteo Parisini, e “Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza” con la regia di Elisabetta Sgarbi; mentre a febbraio 2023 è stato proiettato “Tutta la bellezza e il dolore” dedicato alla grande fotografa e attivista americana Nan Goldin, con la regia di Laura Portrais, vincitore come miglior film del Leone d’Oro a Venezia e candidato al premio Oscar.

Allo ‘Spazio Espositivo Pagani’ della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, presso il Palazzo Bracci Pagani a Fano, si è svolta la seconda mostra conclusiva del progetto “2020 Nuova Fotografia Italiana”; con il sottotitolo “corpo e memoria” hanno esposto nove artisti dal 25 novembre 2022 al 25 gennaio 2023; la prima mostra “2020 Nuova Fotografia Italiana / materia e autorialità” con dieci artisti si era svolta allo spazio bianco di Pesaro nel novembre 2021.

Recentemente ha ideato l’evento dal 2023 “Corinaldo Photos / Festival sula critica fotografica”.

Un articolo di Marco Andreani

 

 

 

Tra gli eventi culturali di questa incerta estate 2009, va senz’altro segnalato il ciclo di tre incontri su La scuola fotografica marchigiana, intelligente rassegna d’esordio del gruppo CENTRALE FOTOGRAFIA, costituito per promuovere lo studio e la valorizzazione del patrimonio fotografico nel nostro territorio. Scaturita dalla passione di Marcello Sparaventi (fondatore del gruppo e già curatore di preziose iniziative espositive ed editoriali come quelle dedicate a Ferruccio Ferroni e Ando Gilardi), con la collaborazione del Teatrodelleisole, l’iniziativa si è svolta nelle sale gremite del Caffè Centrale, cuore del centro storico fanese. Scelta felice quella  del Caffè Centrale, che per tre sere è divenuto punto di incontro di studiosi, giovani artisti, semplici curiosi e personaggi storici della fotografia marchigiana e nazionale. Del resto, faceva notare Claudio Cesarini, spettatore illustre dell’evento, è nell’atmosfera calda e informale dei Caffè che è proliferata una parte essenziale dell’arte e della cultura del Novecento.

Questa prima tappa di CENTRALE FOTOGRAFIA non poteva non avere per protagonisti Mario Giacomelli, Giuseppe Cavalli e Luigi Crocenzi, i tre padri fondatori di quella tradizione fotografica marchigiana a cui qualunque fotografo nostrano appartiene, e con la quale ci si deve necessariamente confrontare: incredibilmente diversi l’uno dall’altro e capaci di trovare proprio nella provincia gli stimoli e la forza per imporsi in ambito nazionale e internazionale, questi autori costituiscono una fonte inesauribile di stimoli creativi e riflessioni. Colpisce la maniera niente affatto scontata con cui, durante le tre serate, sono stati presentati questi nomi eccellenti della fotografia – troppo spesso al centro di iniziative estemporanee, stanche e sterili ripetizioni di cose già viste e dette -, grazie soprattutto a un’accurata selezione dei relatori. Tutti gli studiosi intervenuti, infatti, avevano in comune una caratteristica essenziale: una conoscenza critica della materia, forgiata dallo studio diretto dei documenti d’archivio, unico vero antidoto contro il pigro perpetuarsi di comodi e riduttivi clichés.

Così, in una brillante alternanza di interventi orali, proiezioni di immagini e letture di testi e documenti inediti da parte di attori professionisti (il tutto rigorosamente e opportunamente filmato), Simone Giacomelli ha tracciato un originale profilo biografico del padre, Katiuscia Biondi, nipote dell’artista e Direttrice dell’Archivio Giacomelli di Sassoferrato (proprio così, a Sassoferrato è custodita una parte essenziale dell’Archivio Giacomelli, sconosciuta anche agli specialisti del settore, a riprova della superficialità con cui in italia si studia uno dei più grandi fotografi del Novecento), ha generosamente mostrato le foto straordinarie dell’inedita serie Le mie Marche, mentre Simona Guerra ha fatto ascoltare la viva voce dell’artista, attraverso spezzoni dell’ultima intervista rilasciata prima di morire; Giuseppe Tranali (il primo in Italia a studiare per ben due anni l’Archivio Crocenzi) e Giocondo Rongoni hanno fatto finalmente luce su molti aspetti della vasta opera fotografica e culturale di Luigi Crocenzi, autore decisivo – quanto poco conosciuto – per la fotografia italiana del dopoguerra, mentre il sottoscritto, che per anni ha avuto la fortuna di poter accedere ai documenti dei Fondi Crocenzi e Giacomelli, ha ricostruito l’inedito e fondamentale rapporto di collaborazione tra i due autori;  Daniele Cavalli, Direttore dell’Archivio Cavalli di Roma, ha fatto il punto sugli studi più recenti e aggiornati dell’opera del padre, mettendone in evidenza – al di là dei tradizionali e consunti schemi di lettura  – la raffinata complessità di linguaggio, ulteriormente approfondita dall’acuta lettura di Cesare Colombo (tra i principali storici della fotografia in Italia), svolta a partire da una serie di illuminanti accostamenti tra le immagini di Cavalli e quelle di altri protagonisti della fotografia lirica italiana, da Ferruccio Ferroni a Luigi Ghirri; infine, Lidia Ferroni Barucca, moglie di Ferroni, ha offerto una vivace e diretta testimonianza del clima in cui fiorirono, nella Senigallia degli anni Cinquanta, i sodalizi tra Cavalli, Giacomelli, Crocenzi e gli altri esponenti dei gruppi Misa e La Gondola.

Qualcosa si muove, insomma, sotto il sole di questa estate 2009. E l’inesauribile Marcello, già in fermento, promette un’edizione 2010 ancor più ricca e ambiziosa. In bocca al lupo.

 

Marco Andreani

Fotografia di ricerca a Fano e nelle Marche