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Il Fotoclub di Fano nomina Marcello Sparaventi, socio onorario del circolo fotografico

 

Al Fotoclub di Fano (PU), giovedì 1 marzo 2012 alle ore 21.00, nella sala proiezioni “scuola Nuti” via Redipuglia n2 a Fano (PU), una serata con ospite Marcello Sparaventi, presidente dell’associazione culturale “Centrale Fotografia” di Fano, che parlerà della:

SCUOLA DI PAESAGGIO – ROBERTO SIGNORINI
Selezione di immagini e di luoghi, commentate da Marcello SparaventiUna selezione di immagini tratte dall’archivio “SCUOLA DI PAESAGGIO – Roberto Signorini” (contiene circa 25.000 immagini), fra tutte quelle prodotte dai corsisti, racconteranno il progetto dell’associazione culturale “Centrale Fotografia” di Fano, che coniuga la passione della fotografia alla conoscenza culturale del territorio. Nato nel 2005 a Colbordolo (PU) , il progetto della “Scuola di Paesaggio – Roberto Signorini” si è sviluppato nel corso degli anni: nove edizioni svolte in tutta la provincia di Pesaro e Urbino, oltre trecento i partecipanti anche da fuori regione. Nel 2010 la “Scuola di Paesaggio” viene dedicata ufficialmente a Roberto Signorini, un importante teorico della fotografia, scomparso a Milano nel 2009. Nel 2011 la “Scuola di Paesaggio” in occasione del workshop “orme” a Ferrara, svolge una lezione sulla lettura fotografica del paesaggio all’Università d’Architettura di Ferrara, ed un rilevamento fotografico nel parco urbano ferrarese; nello stesso anno, la mostra “il paesaggio naturale nel paesaggio antropico” al Centro Arti Visive di Pesaro, dedicata al corso di fotografia che “Centrale Fotografia” in collaborazione con l’Ente Parco, ha svolto a settembre 2010 nel San Bartolo di Pesaro.
http://www.scuoladipaesaggio.com/

Nell’occasione il Fotoclub Fano consegnerà a Marcello Sparaventi la tessera di socio onorario in riconoscimento della sua attività di cultore della fotografia ed anche come segno di amicizia tra le due associazioni.

 

La mostra “Il Paesaggio naturale nel paesaggio antropico” si trasferisce a Fiorenzuola di Focara (PU)

Nella foto:  Centro Arti Visive Pescheria-Pesaro, la mostra curata da “Centrale Fotografia”

Sarà inaugurata a Fiorenzuola di Focara nel comune di Pesaro, la mostra di fotografia “Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico”. Dopo essere state esposte al “Centro Arti Visive Pescheria” di Pesaro, le immagini dedicate al Parco San Bartolo si trasferiranno nel centro storico di Fiorenzuola, dove sarà possibile vedere il video “suoni chiusi” realizzato da Gianluca Vincenzetti. Nella sede della Comunità del Parco, sede della mostra, verrà presentato in anteprima il catalogo dell’evento curato da Marcello Sparaventi presidente dell’associazione “Centrale Fotografia”, in coolaborazione con la Stamperia Digitale Benelli e Foto Capri di Fano. La pubblicazione sarà illustrata da due consiglieri del Parco: l’architetto Roberta Martufi e Mauro Furlani presidente della Federazione nazionale Pro Natura di Torino. La mostra a Pesaro ha riscosso un notevole successo, ed ha acquisito un valore simbolico di stretta attualità: portare all’attenzione dei cittadini una realtà ricca di contesti naturali e al contempo così fragile, che ogni giorno rischia il suo equilibrio.
La mostra è visitabile fino al 8 gennaio 2012.
Per informazioni: Ente Parco San Bartolo 0721 268426 cell. 348 3572203 www.parcosanbartolo.it

“Centrale Fotografia” in mostra al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro

“Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico”. E’ questo il titolo della mostra che sarà inaugurata domenica 13 novembre 2011, alle 18, nella ex Chiesa del Suffragio del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro. L’evento (aperto fino al 27 novembre), è organizzato dal Parco Naturale del San Bartolo in collaborazione con l’associazione culturale “Centrale Fotografia”, la Stamperia Digitale Benelli e Foto Capri di Fano, ed è il risultato di un corso di fotografia del paesaggio che l’Ente Parco ha organizzato nel settembre del 2010, ottenendo grande consenso in tutta la provincia.
Accanto alle fotografie selezionate, che riassumono il lavoro dei trenta corsisti, ci sarà un’istallazione video curata da Gianluca Vincenzetti  e, nella saletta video, sarà possibile vedere l’intera conferenza ” Il metodo nel linguaggio fotografico “svolta a fine corso da Piero Pozzi, docente di fotografia al Politecnico di Milano.  Infine, a completamento della giornata inaugurale, è previsto l’ intervento del Prof. Nando Cecini , e l’istallazione sonora di Alessandro Buccioletti .
“Il progetto è stata un’occasione per riflettere sullo stato del San Bartolo, sulla sua storia e sul rapporto che il Parco ha con il territorio ad esso limitrofo – spiega l’architetto Roberta Martufi, – consigliere dell’Ente Parco -. Dalle sue pendici si possono infatti osservare scorci naturali di incredibile bellezza, come la falesia, o vedute dove l’elemento umano ha inesorabilmente cancellato il paesaggio agrario sostituendolo con un paesaggio industriale. Si possono osservare Ville e Borghi, dove la storia si racconta, e orizzonti marini dove lo sguardo si perde”. “Il corso è stato anche luogo di dibattito intorno alla tecnica fotografica applicata all’indagine sul campo e alla riflessione personale – puntualizza Marcello Sparaventi, Presidente di Centrale Fotografia – e i partecipanti hanno potuto confrontarsi con professionisti che li hanno guidati lungo tutto il periodo”. “Il Parco San Bartolo ha come compito istituzionale la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici, culturali e naturali – afferma il presidente Domenico Balducci – e anche promuovere  la conoscenza del territorio. L’ evento sposa in pieno queste finalità, per questo il consiglio del Parco ha deciso di far proseguire la mostra a Fiorenzola di Focara, dal 10 dicembre 2011 al 8 gennaio 2012” e di presentare il catalogo del progetto “Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico” nell’antico borgo. 

Per informazioni: Ente Parco San Bartolo 0721 268426 cell. 348 3572203 www.parcosanbartolo.it
Centrale Fotografia tel. 347 2974406

Il tono più alto. Omaggio a Giuseppe Cavalli, a cinquant’anni dalla sua scomparsa

Pesaro 29 ottobre 2011, Sala del Novecento dei Musei Civici

 

I curatori dell’evento, Marcello Sparaventi e Daniele Cavalli

 

Lo storico della fotografia Cesare Colombo, autore delle schede del catalogo

 

 

 

Sabato 29 ottobre 2011 nella sala del ‘900 dei Musei Civici un appuntamento per ricordare Giuseppe Cavalli, fotografo – marchigiano d’adozione – e divulgatore del linguaggio fotografico tra i più influenti del secolo scorso. L’omaggio viene celebrato a 50 anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Senigallia il 25 ottobre 1961.

Sabato 29 ottobre alle 17, nella Sala del ‘900 dei Musei Civici di Pesaro si terrà un evento dedicato alla fotografia d’autore per rendere omaggio a Giuseppe Cavalli, fotografo, intellettuale e divulgatore del linguaggio fotografico tra i più influenti del secolo scorso. Cavalli viene ricordato cinquant’anni dopo la sua scomparsa che avvenne a Senigallia il 25 ottobre del 1961.

L’incontro è anche l’occasione per presentare il catalogo – ‘Il tono più alto. Omaggio a Giuseppe Cavalli, a cinquant’anni dalla sua scomparsa’ – che contiene alcune tra le più significative immagini in bianco e nero di Cavalli. Nato a Lucera il 29 novembre 1904 ma marchigiano d’adozione dal 1938, è stato fondatore e animatore del gruppo Misa di Senigallia, fucina della grande tradizione fotografica di quella città – un nome per tutti Mario Giacomelli -, e del circolo fotografico di Milano ‘La bussola’ di cui scrive il manifesto programmatico (“Noi crediamo alla fotografia come arte..”). Viene riconosciuto come un maestro della fotografia d’arte per i suoi inconfondibili toni delicati e le composizioni rigorose.

L’appuntamento del 29 ottobre avverrà alla presenza di Gloriana Gambini, assessore alla cultura del Comune di Pesaro, e prevede un intervento e un audiovisivo “Cavalli: il suo tempo, la sua eredità”,  di Cesare Colombo, critico e storico della fotografia autore delle schede del catalogo, e la partecipazione di Daniele Cavalli, figlio dell’artista e responsabile dell’archivio “Giuseppe Cavalli” di Roma, di Riccardo Gambelli, uno dei fotografi dello storico gruppo Misa, e di Lidia Ferroni moglie di Ferruccio Ferroni anche lui allievo di Cavalli e socio fondatore del gurppo Misa. L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale “Centrale Fotografia” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro ed è curata da Marcello Sparaventi e Daniele Cavalli,  con il contributo speciale di General Tempering Pesaro, Omnia Comunicazione Editore Fano e Stamperia Digitale Benelli Pesaro.

La storia di questo evento ha radici lontane. Nel 2009 nasce al ‘Caffè Centrale’ di Fano l’associazione culturale ‘Centrale Fotografia’ che inaugura la prima edizione della rassegna omonima con la storia della “scuola fotografica marchigiana”. Uno degli appuntamenti in programma vede protagonista proprio Giuseppe Cavalli che nel 1938, di passaggio a Senigallia, rimane talmente colpito dalla bellezza dei luoghi e dall’amabilità dei suoi abitanti da decidere di rimanere a vivere in questa città. Da Senigallia a Pesaro. Nell’agosto del 1959, due anni prima della sua morte, Cavalli espone a Pesaro, in una sala dell’hotel Cruiser, 34 fotografie tutte scattate in quell’anno, accompagnate da un testo critico del pittore Nino Caffè; una delle immagini – Vela marchigiana – compare anche nel catalogo presentato il 29 ottobre. Sempre nel 1959, esce a Milano da Schwarz Editore ‘Nuova Fotografia Italiana’, un’importante antologia critica dedicata alla fotografia, firmata da Giuseppe Turroni e in cui Cavalli viene considerato uno degli esponenti più influenti nella cultura e diffusione della fotografia italiana.

L’evento ai Musei Civici di Pesaro dedicato a Giuseppe Cavalli, vuole colmare una lacuna e rappresentare il punto di partenza per la riscoperta di un grande intellettuale e artista che ha amato profondamente le Marche e senza il quale, forse, la fotografia italiana non avrebbe raggiunto i risultati che per qualche decennio l’hanno resa famosa in Europa.

Il catalogo è realizzato da OMNIA Comunicazione Editore con il contributo della General Tempering Pesaro.

Organizzatore Associazione Culturale ‘Centrale Fotografia’ in collaborazione con Comune di Pesaro Assessorato alla Cultura, con il contributo di Omnia Comunicazione Editore Fano e Stamperia Digitale Benelli Pesaro, con il contributo speciale di General Tempering Pesaro

Luogo:Musei Civici, Pesaro

Data Inizio Evento: 29-10-11 ore 17

ingresso gratuito

Informazioni: tel 347 2974406

www.centralefotografia.com

Info Disabili: accesso disabili

 

Giuseppe Cavalli –  Lucera, 29 novembre 1904 – Senigallia, 25 ottobre 1961

Tre strade per la fotografia (anteprima nazionale)

 

Giovedì 20 ottobre ore 21.15

Sala Verdi del Teatro della Fortuna

Piazza XX Settembre, Fano

 

Presentazione del libro di

Luca Panaro

Tre strade per la fotografia

(APM Edizioni)

Intervengono

Ludovico Pratesi (Direttore Artistico Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro)

Lucia Miodini (docente di Storia della fotografia, ISIA di Urbino)

Luca Panaro (autore)

Franco Mancinelli (Assessore alla Cultura, Comune di Fano)

Marcello Sparaventi (Presidente di Centrale Fotografia)

 

In uscita in questi giorni nelle librerie, il libro di Luca Panaro Tre strade per la fotografia, APM Edizioni, sarà presentato al pubblico in una serie di incontri, nei quali l’autore dialogherà con curatori e esperti di fotografia di diverse città italiane. Il primo incontro si terrà giovedì 20 ottobre alle 21.15 presso la Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano, in collaborazione con l’associazione culturale Centrale Fotografia, che organizza la rassegna annuale di eventi sulla fotografia e l’arte contemporanea, giunta alla terza edizione e di cui Panaro ha curato le ultime due.

Dialogheranno con l’autore Ludovico Pratesi, Direttore Artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e Lucia Miodini, docente di storia della fotografia all’ISIA di Urbino. Interverranno Franco Mancinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Fano e Marcello Sparaventi, Presidente di Centrale Fotografia.

 

In questo saggio Luca Panaro individua, fra le molte strade percorse dalla fotografia contemporanea,  quelle che meglio si fanno interpreti del nostro tempo: l’«archivio» inteso come “forma simbolica” e come luogo da cui prelevare fotografie preesistenti depositarie di significati ancora da scoprire (Andy Warhol, Gerhard Richter, Franco Vaccari); la «realtà» come spettacolo quotidiano che si svolge all’interno delle quattro mura domestiche come nei reality televisivi (Larry Clarke, Nan Goldin, Sophie Calle); la «finzione» come documentazione di mondi fittizi che soltanto il mezzo fotografico può trasformare in future verità (James Casebere, Thomas Demand, Luigi Ghirri).

Le tre strade per la fotografia che Panaro suggerisce nei capitoli del libro si possono estendere ad altre espressioni artistiche, come la video-arte, il cinema sperimentale, o i cosiddetti new media.

 

1. L‘archivio come forma simbolica

Panaro parla dell’archivio come “forma simbolica” di un’epoca passata, ma che in un certo senso stiamo in parte ancora vivendo. Oggi migliaia di artisti in tutto il mondo prelevano fotografie e video e le riutilizzano per dare vita a nuove opere d’arte. L’autore rintraccia l’origine di questo fenomeno indicando quali artisti nel secolo scorso hanno introdotto il prelievo di un oggetto oppure di un’immagine come atteggiamento artistico. Spiegando in che modo questo possa essere l’elemento che accomuna cento anni di storia dell’arte, dalle avanguardie d’inizio Novecento fino all’epoca attuale.

2. La realtà come spettacolo quotidiano

Parlare di realtà a proposito della fotografia può sembrare banale, vista la specificità del mezzo a cui ci riferiamo e la sua apparente vicinanza al vero, risulta pertanto necessario individuare una sottocategoria per proporre una discussione seria sull’argomento. In questo caso l’interesse di Panaro è caduto sulla spettacolarizzazione della vita quotidiana che ormai da tempo contraddistingue la nostra società, ma nello specifico su quegli artisti che hanno rivolto l’obiettivo su loro stessi e sulla piccola comunità d’individui a cui appartengono, in una visione intima e condivisa. Ma si tratta di una realtà però che da un momento all’altro può trasformarsi in spettacolo, a prescindere dal grado di consapevolezza dei partecipanti.

3. La finzione come futura verità

La fotografia ha sempre mentito e sempre lo farà. Ancora oggi però ci stupiamo quando questo accade, nonostante l’affermarsi delle tecnologie di matrice informatica lascerebbe pensare il contrario. Ma in che modo l’immagine mente? Ci sono tante occasioni per fingere utilizzando la fotografia. Evitando di parlare di alcuni autori della cosiddetta staged photography, uno dei generi più fortunati della scena artistica statunitense degli ultimi decenni, Panaro ha trovato invece più interessante approfondire la conoscenza di quegli autori che hanno rivolto una particolare attenzione alla ricostruzione di ambienti architettonici. Situazioni che possiamo già considerare finzione prima ancora di essere trasformate in fotografia, ma che necessitano di quest’ultimo passaggio per mutare una momentanea bugia in futura verità.

 

CENNI BIOGRAFICI

Luca Panaro è nato a Firenze nel 1975. Laureato in Arte al DAMS dell’Università di Bologna, dal 2007 insegna al Biennio specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 2005 collabora con il Laboratorio Arti e Comunicazione Visiva del Politecnico di Milano, sede di Piacenza. Dal 2010 è direttore artistico della rassegna “Centrale Fotografia”, Fano. Ha pubblicato il libro L’occultamento dell’autore (APM, 2007). Tra le sue opere più recenti: Realtà e finzione nell’arte contemporanea in Aa. Vv., XXI Secolo – Gli spazi e le arti (vol. 4, Enciclopedia Treccani, Roma 2010) e Community. La ritualità collettiva prima e dopo il web (Electa-Mondadori, Milano 2010). Ha curato volumi monografici di Olivo Barbieri, Mario Cresci, Bruno Munari e Franco Vaccari. Attualmente scrive su «Arskey» e «Flash Art».

 

APM Edizioni

Tre strade per la fotografia di Luca Panaro, si inserisce nell’interessante proposta editoriale della casa editrice APM. Un nome che ha le sue radici nella storia della città di Carpi (MO), l’acronimo di Aldo Pio Manuzio, tutore e stampatore del principe di Carpi Alberto III Pio (XV secolo) e ritenuto il primo editore in senso moderno. APM ha infatti un’eredità storica lunga secoli e la sua storia si snoda attraverso i fatti del passato della città carpigiana. Oggi si propone oggi al pubblico con un’offerta editoriale specializzata in volumi su arti visive, fotografia, architettura, illustrazione, cataloghi di mostre e pubblicazioni d’arte di pregio. Tra le recenti pubblicazioni: Mario Cresci. Dentro le cose, Olivo Barbieri. Selected works 1978-2010, Fantasia esatta. I colori della luce di Bruno Munari.