Due ruote di speranza

Arrivo di Aldo Bottoli e Piero Pozzi a Pesaro

Come ogni buon viaggiatore degno di questo nome i due ciclisti sono arrivati all’appuntamento di Fano a palazzo Corbelli con un leggero ritardo: la puntualità è una scoria del tempo che dedichiamo al lavoro mentre loro sono qui per raccontarci un’avventura fatta di scorribande improvvisate, deviazioni dove la velocità cede il passo al ritmo lento della pedalata. Un lento e silenzioso fluire dove la sosta è quasi obbligata perchè non puoi resistere al richiamo della bellezza di un paesaggio; l’improvviso irrompere del profumo di una brezza marina ti sbarra il passo e impone al, cicloturista , non sigillato dal bozzolo di ferro e lamiera dell’auto, improvvise e non previste deviazioni: nella pineta di Cervia o sul colle San Bartolo. Piero Pozzi, fotografo e ciclista, e Aldo Bottoli, ciclista e phone grafics, partiti nella mattinata da Ravenna e approdati a Fano domenica pomeriggio, hanno raccontato di questa loro esperienza di viaggio alternativo davanti ad un pubblico incuriosito e partecipe che al termine della serata, nella sala principale di palazzo Corbelli, ospiti della Carifano, li ha subissati di domande. Presentati dal presidente di Centrale Fotografia Marcello Sparaventi, i due foto esploratori su due ruote, a propulsione elettrica, hanno avuto modo di approfondire il senso del loro progetto “Viaggio nel paesaggio italiano” dichiarando: il nostro è un viaggio lento e silenzioso che unisce e come un filo lega e da forza ai tanti piccoli gesti quotidiani che, di colpo, rende visibili rivelando ciò che è già presente …. Il loro è un vero e proprio atto di denuncia contro le istituzioni che governano il territorio colpevoli, con la costruzione di bretelle, rotonde e superstrade, di aver trascurato e calpestato in tutti questi anni i diritti dei ciclisti per agevolare il traffico delle auto. Per porre rimedio al rumore del traffico e dall’inquinamento che esso produce non si è pensato di meglio poi che, accusa Pozzi, costruire barriere antirumore, giustamente pretese dai cittadini. Staccionate di verto e cemento che hanno trasformato strade e autostrade in cunicoli dove ti è concesso vedere solo la targa della macchina che ti precede e i cartelloni pubblicitari. Nulla più. Un atto d’accusa dei due docenti del Politecnico di Milano aperta però ad una certa dose di ottimismo. Fiduciosi come sono sulle capacità reattive della parte sana dell’Italia quella che hanno definito la grande forza attiva e calma dell’Italia che lavora; la capacità di reagire e di intraprendere dei suoi abitanti che nel passato, più lontano ma anche recente, hanno contribuito a plasmare uno dei paesaggi più belli al mondo. Un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore. E ricordalo a tutti noi è stato utile soprattutto nell’anno in cui si celebra il 150° anniversario dell’unità d’Italia: la vera musa ispiratrice del viaggio fotografico e letterario di Piero Pozzi e Aldo Bottoli. Centrale Fotografia e la Scuola di Paesaggio Roberto Signorini impegnati da anni nel divulgare la cultura del territorio attraverso il linguaggio della fotografia non potevano certo sottrarsi all’appuntamento di ieri sera a palazzo Corbelli. Anzi hanno caldeggiato e promosso la realizzazione dell’iniziativa facendosi carico dell’organizzazione dell’evento grazie anche alla disponibilità del presidente della Carifano Francesco Giacobbi che da sempre crede al valore della fotografia come mezzo espressivo dalla forte impronta etica. Dunque due ruote di speranza quelle su cui viaggiano Pozzi e Bottoli, docente di Storia della fotografia il primo e professore di Percezione e colore il secondo; un racconto di viaggio nell’Italia volenterosa, dalle Alpi alla Sicilia, che i due elettro ciclisti vorranno condividere con tutti noi attraverso la realizzazione di un vero e proprio diario; un abbecedario strutturato in 21 capitoli sull’Italia che cambia. E come ha ricordato nei saluti Marcello Sparaventi leggendo un comunicato del Presidente della Carifano un’’Italia che è ancora capace di offrire a chi, come voi, conserva il desiderio, la tenacia e la curiosità di vedere, di cercare e di apprezzare il patrimonio culturale e paesaggistico di questo nostro Paese.

Massimo Conti

“Viaggio nel paesaggio”, incontro presso la Galleria Carifano a Palazzo Corbelli, con il prof. Aldo Bottoli e il prof. Piero Pozzi

Lido di Fano, da sinistra: Aldo Bottoli, Piero Pozzi e Marcello Sparaventi

ANTROPOLOGIA DELLO SGUARDO – catalogo della terza edizione della rassegna di “Centrale Fotografia” a Fano

ANTROPOLOGIA DELLO SGUARDO

 

Pagg. 24, 18 foto a colori e in B/N. Copertina morbida (16×16). A cura  di Luca Panaro e Marcello Sparaventi.

OmniacomunicazioneEditore, 2011.

Catalogo della 3° rassegna del 2011 dedicata alla fotografia e all’arte contemporanea organizzata a Fano nel giugno del 2011 da Centrale Fotografia. L’opuscolo contiene due brevissime biografie di altrettanti ospiti d’onore della rassegna, Mario Cresci e Paola Di Bello,  e alcune loro foto. Il critico Luca Panaro, direttore artistico del festival, presenta gli artisti protagonisti della mostra “Sulla fotografia”, uno degli eventi della rassegna: David Tranchina, Marco Rambaldi, Fabrizio Bellomo, Diego Zuelli e  Tiziano Doria.  Un assaggio di  come i giovani fotografi stiano affrontando la contemporaneità; “un piccolo viaggio attraverso gli aspetti più salienti del linguaggio fotografico, fra ambiguità e interazione, memoria e potenzialità offerte dalle nuove tecnologie”.

Massimo Conti

MARIO CRESCI

Mario Cresci (Chiavari 1942) è un fotografo italiano che ha studiato al Corso Superiore di Industrial Design a Venezia, dove ha imparato l’arte del design; allo stesso tempo è presente tra gli artisti italiani che hanno dato spazio a diversi esperimenti fotografici in Italia.
Dal 1970 fino alla fine degli anni Ottanta, lavora per la sua ricerca artistica nel campo della comunicazione visiva, usando la fotografia come collegamento concettuale tra il vedere e l’essere coinvolti nei problemi della vita reale nei posti in cui egli vive. Per questa ragione, la sua ricerca artistica si concentra tra la cultura e il design, gli stili di vita e le forme di produzione dell’economia dell’Italia del sud. (fonte: photographicafineart.com)

Guarda le foto dell’intervento di Mario Cresci a Centrale Fotografia: Antropologia dello sguardo.


PAOLA DI BELLO

Milanese di adozione, Paola Di Bello è nata a Napoli nel 1961. Fotografa e videomaker, si forma come artista nello studio del padre Bruno, uno degli artisti italiani che negli anni Settanta scelgono lo strumento fotografico in modo più radicale. Dopo anni di lavoro come sua assistente, si licenzia, esce di casa e inizia a viaggiare (Londra, Berlino, Parigi). Quando torna propone i suoi lavori fotografici alla Galleria Care-of dove realizza la sua prima personale nel 1990. Ha così inizio la sua carriera artistica collaborando anche con il “talent-scout” Luciano Inga-Pin, che insieme al Care-of rappresentano le gallerie più fertili nel panorama artistico giovanile milanese. Nel 2000 vince una borsa di studio in Florida presso l’ACA che la porterà a collaborare con William Kentridge e Marc Dion nella residenza di Civitella Ranieri. Dal 2006 è titolare della cattedra di Fotografia dell’Accademia di Brera, dove attualmente coordina il Biennio specialistico di Fotografia. La sua ricerca indaga alcune delle problematiche sociopolitiche che delineano la città contemporanea, entrando in situazioni di vita quotidiana, spesso caratterizzate da un profondo disagio umano, e determinando uno spostamento del punto di vista. Ha ideato campagne fotografiche sul tema delle periferie urbane, delle favelas sudamericane, degli homeless e delle comunità Rom, viaggiando tra New York e Baghdad, Tokyo e Napoli, la Romania e Mirafiori. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero tra cui ricordiamo: nel 2001 The Overexcited Body al Sesc Pompeia di São Paulo e a Palazzo Reale a Milano; nel 2003 50a Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia; nel 2006 Biennale di Corea; nel 2007 La parola nell’arte al Museo Mart di Trento e Rovereto; nel 2009 Biennale di Praga e alla Biennale di Lione; nel 2010 collezione Consolandi al Museo Maga di Gallarate e alla mostra Community al Museo Marca di Catanzaro; nel 2011 Mappamundi al Museo Berardo di Lisbona. Nel 2008 è uscito il libro Bildung per Damiani Editore e nel 2004 la rivista Domus le ha dedicato la copertina.
Suoi lavori sono presenti nelle migliori collezioni d’arte tra cui il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. (fonte: fotografiaeuropea.it)

Guarda le foto dell’intervento di Paola Di Bello a Centrale Fotografia: Antropologia dello sguardo.


Presentazione della nuova edizione Einaudi di “Fotografia e inconscio tecnologico” al Museo di Fotografia Contemporanea

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Un evento significativo quello del 16 aprile 2011 a Cinisello Balsamo, la presentazione della nuova edizione Einaudi di “Fotografia e inconscio tecnologico” in versione ampliata; un incontro al Museo di Fotografia Contemporanea, dove sono intervenuti oltre all’autore Franco Vaccari, Roberta Valtorta, Paola Di Bello, Nicoletta Leonardi e Luca Panaro.
Gli scritti di Vaccari, pubblicati per la prima volta nel 1979, un anno storicamente considerato cruciale per gli sviluppi della cultura fotografica italiana (a cavallo tra anni Settanta e Ottanta anche Sontag, Barthes, Dubois pubblicano i loro importanti scritti), e successivamente ripubblicati nel 1994 in edizione ampliata, vengono presentati ora in edizione ancora più ricca e completa da Einaudi Editore.
Franco Vaccari è stato lo scorso anno l’ospite d’onore a Fano della seconda edizione della rassegna “Centrale Fotografia”; il 6 giugno 2010 allla Sala verdi del Teatro della Fortuna, venne proiettata per la prima volta tutta la sua produzione video e si svolse anche un interessante incontro con Luca Panaro.
Grazie Franco per il tuo importante lavoro artistico.

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Da sinistra: Luca Panaro, Roberta Valtorta e Franco Vaccari che saluta il pubblico

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Da sinistra: Luca Panaro, Roberta Valtorta, Franco Vaccari, Paola Di Bello e Nicoletta Leonardi

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Da sinistra: Marcello Sparaventi, Franco Vaccari, Paola Di Bello, Luca Panaro e Roberta Valtorta

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Il pubblico per Franco Vaccari al Museo di Fotografia Contemporanea

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L’intervento di Luca Panaro che parla di “Fotografia e inconscio tecnologico”…

Fotografia di ricerca a Fano e nelle Marche