La mostra sulla Scuola marchigiana a Lucera si chiude con un successo

Nel piano nobile di Palazzo D’Auria Secondo, a Lucera in provincia di Foggia, proprietà della famiglia Trincucci, è avvenuto un sorprendente omaggio alla grande tradizione della fotografia marchigiana degli anni cinquanta del secolo scorso, con la mostra Giuseppe Cavalli, Mario Giacomelli, Ferruccio Ferroni, Riccardo Gambelli a Lucera. I fotografi marchigiani in Puglia. a cura di Marcello Sparaventi, Alessia Venditti, Giuseppe Trincucci e Cristian Vescovi.

All’interno della mostra, 100 immagini originali e alcune inedite dei quattro pregevoli autori, i quali nelle quattro sale interpretano ognuno a suo modo quattro temi molto sentiti negli ambienti foto-amatoriali dell’epoca, dove in ogni tema sviluppato dai fotografi di Senigallia viene percepito l’esempio formale ed etico di Cavalli: al mare, nei paesaggi, nei ritratti e tra i corpi, negli oggetti del quotidiano. Particolarmente efficace e suggestivo è l’allestimento della mostra di Palazzo D’Auria Secondo, curato da Maria Antonietta e Rita Trincucci, con la collaborazione di Marco Fortunati: le immagini vintage sono esposte in un’atmosfera elegante e senza eccessi, nel rispetto della poetica degli autori. Molta emozione ed ammirazione ha creato la presenza all’inaugurazione del fotografo Riccardo Gambelli (nella foto di copertina), ultimo testimone diretto degli insegnamenti di Cavalli, il quale nel 1954 era il più giovane dei fotografi che appartenevano all’associazione Misa di Senigallia.

Il senso della mostra di Lucera nasce dalla volontà dei curatori di rendere omaggio alla terra natia di un grande maestro della fotografia italiana del novecento, Giuseppe Cavalli, il quale rimarrà in Puglia fino alla giovinezza, per poi spostarsi a Roma per motivi di studio ed infine, nel 1939, a Senigallia dove risiederà stabilmente fino alla sua improvvisa scomparsa nel 1961, e dove realizzerà l’intera produzione fotografica. Laureato in giurisprudenza a Roma, Cavalli capisce subito che la professione non è la sua strada; alla fine degli anni Trenta verrà coinvolto dall’immagine fotografica e nel 1942 pubblicherà sue fotografie nel libro “Otto fotografi italiani d’oggi” edito dal Istituto d’Arti Grafiche di Bergamo, un testo che per molti studiosi e storici della fotografia è considerato un concreto inizio della fotografia d’arte in Italia, in grado di rompere gli schemi classici e narcisisti della fotografia del regime fascista, intrisa di retorica ed esaltazione: il volume contiene quattro immagini di Cavalli, di cui una è straordinariamente esposta a Lucera, e si tratta della bellissima “Convegno” del 1942. Cavalli e di conseguenza gli altri allievi della scuola senigalliese, come Mario Giacomelli, Ferruccio Ferroni e Riccardo Gambelli, vogliono che la fotografia sia pura, semplice e rigorosa. Come sostiene lo stesso Cavalli nel manifesto fondativo del gruppo fotografico “La Bussola” del 1947 a Milano:

…noi crediamo nella fotografia come arte, chi dicesse che la fotografia artistica deve essere soltanto un documento del tempo commetterebbe l’errore di un critico d’arte o un letterato che volesse imporre ai pittori l’obbligo di trarre ispirazione dalle cose o da avvenimenti determinati… l’assioma importante è che il documento non è arte; e se lo è , lo è indipendentemente dalla sua natura…

Con lo stesso spirito Cavalli e gli altri hanno dato vita anche a Senigallia nel 1954 alla associazione MISA, per trovare giovani fotografi, che prendessero a cuore la fotografia come linguaggio d’arte, e che con le loro immagini potessero trasmettere i valori formali e spirituali della poesia visiva. Sono gli stessi ideali che animano l’instancabile e dinamico Marcello Sparaventi, presidente di Centrale Fotografica), associazione culturale di Fano, che insieme alla giovane e promettente storica dell’arte Alessia Venditti di Trani, hanno voluto esportare le foto dei marchigiani a Lucera, allo scopo di mantenere sempre viva la collaborazione artistica e la socialità tra Puglia e Marche, e sviluppare l’approfondimento critico sull’opera di Giuseppe Cavalli, così attuale dopo mezzo secolo.

Grande attesa per il catalogo della mostra, che gli organizzatori hanno deciso di far uscire in ottobre, per poter ben riflettere sugli effetti che le immagini della generazione di Giuseppe Cavalli hanno esercitato sul pubblico; il testo conterrà immagini inedite e gli scritti di Francesco Carriero, Alessia Venditti, Marcello Sparaventi e Giuseppe Trincucci, ed un inatteso ma ben gradito saluto del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.

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